Produzione tradizionale e additiva a confronto

L’ambiente in cui operano le imprese è profondamente mutato e con esso l’organizzazione aziendale ha subito una profonda evoluzione. Nel tempo, infatti, si è assistito a un progressivo spostamento del controllo del mercato dal prodotto al cliente e quindi ai consumatori finali.

L’industria manifatturiera deve tenere il passo con un rapido cambiamento delle dinamiche di mercato, passando da una produzione di massa a una produzione di massa customizzata.

La Manifattura Additiva (AM), nel corso degli ultimi anni, sta diventando un elemento sempre più importante per le aziende manifatturiere che intendono ottimizzare la produzione affiancando metodi tradizionali, incapaci di rispondere alle nuove esigenze del mercato. Nel complesso, la produzione additiva offre una maggiore flessibilità di progettazione, la possibilità di utilizzare una gamma più ampia di materiali e può essere più sostenibile. Tuttavia, i metodi di produzione tradizionali come la lavorazione CNC sono spesso più veloci, più convenienti per la produzione su larga scala e possono essere utilizzati per una gamma più ampia di applicazioni.

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Oggi scopriremo più a fondo le differenze tra la manifattura additiva e la lavorazione CNC, entrambi metodi validi per la creazione di parti e componenti, ma che si distinguono fra loro in termini di complessità, capacità produttive, costi e tempi di consegna.

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