GE ha deciso di acquistare il prodotto di punta dell’azienda barese, la stampante 3D Roboze One+400, per realizzare e testare componenti durevoli 3D ottenuti da 13 differenti tipologie di polimeri termoplastici per applicazioni avanzate.

Milano, 09 febbraio 2017 – Una tecnologia italiana per esplorare nuove applicazioni della stampa 3D da parte di General Electric, società digitale industriale leader nel settore dell’additive manufacturing. GE ha infatti scelto di acquistare la stampante industriale 3D Roboze One+400, prodotto di punta della società barese Roboze, per supportare le attività di ricerca del GE Global Research Center di Niskayuna (New York).

GE utilizza da tempo le tecnologie dell’additive manufacturing per concept design, prototipazione e produzione di componenti industriali. In quest’ottica, la multinazionale Usa, presente in Italia dal 1921, ha recentemente annunciato la creazione di una nuova unità di business, GE Additive, il cui obiettivo è crescere fino a $1 miliardo entro il 2020 e di vendere 10.000 macchine additive nei prossimi 10 anni. Grazie all’implementazione di Roboze One+400, la continua ricerca di nuovi e innovativi sbocchi inerenti le tecnologie di stampa 3D, si arricchisce della capacità di stampare polimeri altamente performanti presso il centro di ricerche di Niskayuna. Nel dettaglio, la tecnologia italiana consentirà di produrre e testare la durabilità di componenti in 3D ottenuti da 13 differenti tipologie di polimeri termoplastici per applicazioni avanzate.

“Siamo molto soddisfatti di poter contare su questa nuova stampante”, afferma Scott Miller, Manger Material System Lab di GE Global Research. “La nuova apparecchiatura ci permetterà di esplorare i vantaggi dell’additive manufacturing connesso alla stampa di polimeri avanzati come il PEEK. Saremo anche capaci di valutare nuovi progetti con elevate complessità grazie alla stampa 3D all’interno di settori dove utilizziamo già polimeri altamente performanti”. In una prima fase, il team di GE si concentrerà sul PEEK per varie applicazioni, tra cui quelle nel settore dell’aviazione.

Roboze, produttore innovativo di soluzioni avanzate di stampa 3D con tecnologia FFF, punta a offrire ai principali attori del mercato l’accesso a materiali termoplastici altamente performanti per produrre componenti di alta durabilità, con elevata accuratezza e ripetibilità. Questa tecnologia permette agli utenti professionisti di produrre parti sostitutive del metallo e componenti per test funzionali.

“Siamo veramente orgogliosi dei risultati ottenuti nell’ultimo anno, specialmente dopo i nostri enormi sforzi in ricerca e sviluppo”, ha commentato Alessio Lorusso, fondatore e CEO di Roboze. “L’installazione di Roboze One+400 nei laboratory del GE Global Research in Niskayuna, ci dimostra che la nostra tecnologia innovativa di stampa 3D sarà parte della rivoluzione industriale globale in corso, offrendo metodi per una sostanziale riduzione dei costi di produzione, obiettivo primario di tutte le grandi società industriali. Lavoreremo vicino ai nostri clienti per rispondere ai loro bisogni e fornire loro nuove soluzioni concentrandoci su materiali avanzati rinforzati. Siamo onorati di aiutare e supportare GE nel loro percorso alla guida, ancora una volta, di una nuova rivoluzione industriale”.

I team di entrambe le società lavoreranno insieme per migliorare ulteriormente la tecnologia per applicazioni avanzate nel settore produttivo.

La crescita di GE nel campo dell’additive manufacturing porterà benefici anche in Italia dove, oltre a svolgere attività di ricerca e sviluppo nel GE Oil & Gas Additive Center of Excellence a Firenze, il Gruppo utilizza la stampa 3D applicata all’industria nello stabilimento Avio Aero di Cameri (NO), in cui vengono prodotte le pale delle turbine destinate ai motori aeronautici, e nello stabilimento di GE Oil & Gas a Talamona (SO), in cui si realizzano i bruciatori delle turbine a gas attraverso la tecnologia dell’Additive Manufacturing.

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