Penn State University sceglie Roboze One +400 Xtreme per la manifattura additiva

Accelerare lo sviluppo di materiali plastici ad alte prestazioni con Roboze

Oltre alle numerose aziende che quotidianamente scelgono di trasformare e migliorare i loro processi produttivi rendendoli più veloci e migliorando la qualità delle parti create, questa volta è l’Università della Pennsylvania a scegliere Roboze, non solo per i numerosi vantaggi che la Roboze One +400 Xtreme offre, ma per sviluppare nuove tecnologie per una maggiore diffusione della manifattura additiva.

Il Professor Bryan D Vogt del Dipartimento di Ingegneria Chimica, membro dell’American Chemica Society (ACS) e dell’American Institute of Chemical Engineers (AlChE) dopo numerosi tentativi di stampa del Peek con altri sistemi standard a trasmissione a cinghia, sceglie Roboze perché in grado di garantire una precisione mai vista prima ed una qualità estrema nella lavorazione di polimeri ad alta temperatura.

Garantire performance senza rivali è il nostro obiettivo primario, perché oltre ad offrire standard qualitativi eccellenti è fondamentale per noi di Roboze ampliare sempre di più i campi di applicazione e sviluppare nuove funzionalità mai viste prima.

La Roboze One +400 Xtreme infatti sarà utilizzata per studiare nuovi polimeri e realizzare parti sempre più performanti e personalizzate in base alle diverse esigenze, in modo economico e veloce, consentendo anche applicazioni assolutamente non possibili utilizzando la produzione tradizionale.

Le soluzioni Roboze infatti, grazie al Beltless System, assicurano una precisione senza rivali, tramite un movimento diretto degli assi X e Y, con cremagliera e pignoni in acciaio temperato al posto delle tradizionali cinghie.
L’introduzione di questa innovazione garantisce un alto grado di ripetibilità, una fluidità di movimento e una precisione pari a 0,4 mil/0,01 mm senza contare la silenziosità e la manutenzione estremamente facile e veloce. Con l’acquisto della stampante ROBOZE, gli studenti del Dipartimento di Ingegneria Chimica del Penn State vogliono mettersi alla prova con nuovi polimeri e sviluppare nuove formulazioni per fornire più funzionalità alle parti stampate. Queste parti stampate saranno inoltre utilizzate per far progredire la ricerca in diverse aree, utilizzando per esempio le parti nei reattori chimici, dove la stampa può produrre nuove strutture gerarchiche in grado di migliorare le prestazioni e fornire per l'ottimizzazione energetica dell'acqua in sistemi di purificazione che rimuovono virus e materiali reattivi-additivi che forniscono feedback dall'ambiente circostante.

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